Oggi il “tempo di vita” è confinato nel notturno, mentre il giorno è dominato dal “tempo di lavoro”.
Tuttavia la notte, come nei romanzi gotici, resta il momento del terrore perchè di notte non si vede e si teme quindi ciò che si nasconde nel buio, ciò che è informe, indefinito, impreciso
CARPE NOCTEM
FESTE DELLA NOTTE
feste del magico, del nero e del mistero
spettacoli musicali e teatrali e di danza
mercato artigianale, gastronomico e ristorazione
NOVELLARA
Reggio Emilia
carpe noctem,
quam minimum credula postero
FESTE PER LA
NOTTE DI SAN GIOVANNI
venerdì 21 e sabato 22 giugno 2024
dalle ore 19.00 alle 24.00
HALLOWEEN
31 ottobre 2024
dalle 17.00 alle 24.00
Halloween è una festa di origine celtica. Per capire perché si festeggia, infatti, bisogna ricostruire il significato che questo avvenimento aveva nell'Irlanda pagana. Qui, più di 3mila anni fa, il festival di Samhain, l'antico capodanno celtico, veniva celebrato tra il 31 ottobre e il 1 novembre nel cuore dell'Ireland's Ancient East, per segnare l'inizio dell'inverno.
Era una notte magica, perché, stando alle credenze, in questa occasione le barriere tra il mondo dei morti e quelli dei vivi erano annullate e i cari defunti potevano tornare sulla terra, a visitare i posti un tempo e loro cari.
CONTESSA DI NOVELLARA.
LEGGENDE DI NOVELLARA”
Anche Novellara ha il suo fantasma Matilde d’Este:
Matilde Aurelia Maria d'Este (San Martino in Rio, 2 dicembre 1674 – Novellara, 2 marzo 1732) è stata una nobile italiana.
Matilde nacque il 2 dicembre 1674 a San Martino in Rio; figlia di Sigismondo III d'Este, marchese di San Martino e di Teresa Maria Grimaldi, figlia di Ercole Grimaldi, marchese di Baux.
Nel 1695 sposò Camillo III Gonzaga, conte di Novellara.
L'8 giugno 1714 Matilde, venuta a conoscenza che il marito si era invaghito di Orsola Manari, tentò di farlo ammazzare da due sicari che scaricarono contro la carrozza del conte alcuni colpi di archibugio, mentre usciva dalla rocca; Camillo uscì illeso, ma per punizione e per evitare scandali la rispedì dal padre, tenendo con sé però i figli. Matilde fece ritorno a Novellara soltanto undici anni dopo, in occasione del battesimo della nipote Maria Teresa, figlia di Ricciarda.
Matilde è nota per avere confezionato un potente veleno a base di arsenico, chiamato "acquetta di Novellara", che utilizzava per sbarazzarsi dei propri nemici.Morì a Novellara il 2 marzo 1732.
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. Molti novellaresi, giurano di aver visto il suo fantasma e di aver sentito al suo passaggio un profumo di rose. Ma Matilde è in buona compagnia: si potrà andare a caccia di misteri, streghe e fantasmi, di cui Novellara è piena, grazie alla prima mappa del centro che indaga la città da una prospettiva insolita. “Leggende di Novellara” è il nome della tour map che sarà distribuita nei negozi dei Centri commerciali e nei punti di promozione turistica.
La città ha una tradizione di “turismo del mistero”. Venti anni fa, il Comune di Novellara ha realizzato, un Ghost Tour del castello con una manifestazione dal titolo Carpe Noctem, che aveva portato alla scoperta di una Novellara nascosta e quanto mai intrigante. Il Ghost Tour si svolgerà due volte l’anno, il 31 ottobre e alla vigilia di San Giovanni. Un format, il Ghost Tour che oggi è diffuso in molte città. Per il futuro si potrebbero organizzare anche dei Fine Settimana del Mistero, eventi in città legati al tema dell’ignoto, trasformando i “ghost tour” in un marchio distintivo del turismo di Novellara.
LA ROCCA DI NOVELLARA
Il primo edificio difensivo attestato a Novellara fu una torre costruita ad opera di Gherardaccio Malapresa, un signore longobardo. Il 17 maggio 1371, Feltrino Gonzaga, capo della lega anti-viscontea, dopo essere stato sconfitto, fu costretto a vendere Reggio ed il contado circostante a Bernabò Visconti per 50.000 fiorini d'oro. I Gonzaga, ormai sul lastrico, si rifugiarono in un piccolo feudo, posto a cavallo tra Reggio e la signoria di Mantova, che si erano riservati per sé. Tuttavia Feltrino non si recò mai nel suo nuovo, piccolo dominio e qualche anno dopo, nel 1374, morì in condizioni di miseria estrema a Padova. Gli succedette il figlio Guido, il quale procedette subito all'edificazione della rocca, dotandola di mura con quattro torrioni agli angoli e di due ponti levatoi. A protezione dell'entrata, venne costruito il rivellino.
Agli inizi del Cinquecento, la struttura venne potenziata e Costanza da Correggio, vedova di Alessandro I Gonzaga, primo conte di Novellara, provvide ad innalzare di un piano la rocca, trasformandola nel contempo a castello signorile. Alfonso I Gonzaga, quanto conte, chiamò a corte il pittore Lelio Orsi, che impreziosì le stanze con dipinti e soffitti a cassettoni.
Alla fine del Seicento, venne innalzata la torre principale, detta "del Campanone", dotandola di campane e di orologio. Con la morte di Filippo Alfonso Gonzaga nel 1728, ultimo erede della famiglia, la Contea di Novellara e con essa la rocca passarono a Rinaldo d'Este.
Oggi è sede del municipio e ospita il Museo Gonzaga, il Museo della Civilta' Contadina e il teatro, costruito a metà Ottocento.
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le feste del gotico, del nero e del mistero a Novellara
Dopo venti anni, ritorna CARPE NOCTEM, un progetto di feste dedicate al magico, al nero, al mistero da tenersi nel corso dell’anno nella città di Novellara. Possiamo affermare che la città abbia una tradizione di “turismo del mistero”. Venti anni fa, si era tenuta infatti l’ultima edizione di Carpe Noctem con una visita guidata del castello che aveva portato alla scoperta di una Novellara nascosta e quanto mai intrigante. Quest’anno CARPE NOCTEM riprenderà partendo dalle feste della notte di San Giovanni nelle due date del 23 e 24 giugno per spostarsi al 31 ottobre nella notte di Halloween. Un format, il Ghost Tour che oggi è diffuso in molte città. Per il futuro si potrebbero organizzare anche dei Fine Settimana del Mistero, eventi in città legati al tema dell’ignoto, trasformando i “ghost tour” in un marchio distintivo del turismo di Novellara .
Anche Novellara ha il suo fantasma Matilde d’Este: Matilde Aurelia Maria d'Este (San Martino in Rio, 2 dicembre 1674 – Novellara, 2 marzo 1732) è stata una nobile italiana. Matilde nacque il 2 dicembre 1674 a San Martino in Rio; figlia di Sigismondo III d'Este, marchese di San Martino e di Teresa Maria Grimaldi, figlia di Ercole Grimaldi, marchese di Baux.
Nel 1695 sposò Camillo III Gonzaga, conte di Novellara.
L'8 giugno 1714 Matilde, venuta a conoscenza che il marito si era invaghito di Orsola Manari, tentò di farlo ammazzare da due sicari che scaricarono contro la carrozza del conte alcuni colpi di archibugio, mentre usciva dalla rocca; Camillo uscì illeso, ma per punizione e per evitare scandali la rispedì dal padre, tenendo con sé però i figli. Matilde fece ritorno a Novellara soltanto undici anni dopo, in occasione del battesimo della nipote Maria Teresa, figlia di Ricciarda.
Matilde è nota per avere confezionato un potente veleno a base di arsenico, chiamato "acquetta di Novellara", che utilizzava per sbarazzarsi dei propri nemici. Morì a Novellara il 2 marzo 1732. Molti novellaresi, giurano di aver visto il suo fantasma e di aver sentito al suo passaggio un profumo di rose. Ma Matilde è in buona compagnia: si potrà andare a caccia di misteri, streghe e fantasmi, di cui Novellara è piena, grazie alla prima mappa del centro che indaga la città da una prospettiva insolita. “Misteri di Novellara” è il nome della mappa che sarà distribuita nei negozi dei Centri commerciali e nei punti di promozione turistica. Il tema di Carpe Noctem, partendo da una notte magica come quella di San Giovanni verrà contaminato da temi meno specifici e più in genere connotabili con il genere gotico che culminerà nella notte di Halloween il 31 di ottobre
Oggi con il termine gothic o forse più correttamente neogothic, viene indicata la sottocultura degli anni 90 che ha preso il posto di quel movimento dark tanto di moda nel corso del decennio scorso. In realtà l’aggettivo gothic è entrato a far parte del linguaggio comune, almeno in Inghilterra dove ha avuto origine, già a partire dalla prima metà degli anni 80 per sottolineare un interesse preminente nei confronti di tematiche oscure dai tratti estremi e caricati da atmosfere soprannaturali. Negli ultimi anni non solo c’è stata una rinascita di questo genere, ma soprattutto si è verificata una sua espansione a livello geografico che ha coinvolto tutta l’Europa, gli Stati Uniti, l’Australia, etc. con l’apertura ai più diversi territori espressivi, dalla musica alla letteratura, dal cinema ai fumetti e a tutte le forme di di arte visiva. Proprio per questo non è più il caso di parlare di semplice fenomeno di costume, ma di una vera e propria cultura underground capace di riunire intorno a se un vasto pubblico dai gusti anche notevolmente diversificati ma unito da un uguale approccio oscuro all’esistenza.
Le radici storiche e artistico letterarie del termine gotico affondano nel genere letterario caratterizzato dalla presenza di elementi sovrannaturali, fantastici e spesso inquietanti, che non sempre possono essere spiegati o colti fino in fondo, e che riescono a suscitare inquietudine proprio perché restano sullo sfondo. Non a caso, lo scrittore statunitense H. P. Lovecraft (1890-1937) sosteneva che “la paura più antica è quella dell’ignoto”, a dimostrazione dell’impatto psicologico che possono avere sui personaggi (e sui lettori) gli aspetti più terrificanti e tenebrosi di un romanzo gotico.
Caratteristiche del romanzo gotico sono quindi, in primo luogo, l’ambientazione tetra e uno spiccato ricorso alla suspense: se da una parte vengono infatti descritti antichi castelli abbandonati, case diroccate, paesini isolati e altri setting decadenti, dall’altra parte è fondamentale accompagnare alla loro presenza un’angoscia crescente, un senso di smarrimento e di allerta, che permette di immedesimarsi il più possibile nel testo (specie durante le sue immancabili scene notturne).
A figurare spesso nel romanzo gotico sono, di conseguenza, giovani donne rese prigioniere o soggette (al pari dei personaggi maschili) a ogni sorta di turba psichica, che non riuscendo a distinguere la realtà dall’immaginazione tendono a mettere in dubbio ogni dettaglio, ritrovandosi vittime delle loro stesse pulsioni e, non di rado, di creature tutt’altro che rassicuranti. Zombie, vampiri, fantasmi e stregoni sono non a caso solo alcune delle presenze ricorrenti nei romanzi gotici classici, a cui talvolta si aggiungono scene violente, con tanto di sangue e morti cruente.
Per ricordare facilmente questi tratti basta tenere a mente i tre significati dell’aggettivo gotico, che di fatto sono proprio medievale (in senso soprattutto architettonico), spaventoso e barbarico, e a cui va aggiunta l’ultima caratteristica principale dei romanzi in questione – ovvero l’isolamento in cui versano di solito i personaggi della storia, o per via della distanza geografica dai grandi centri abitati o per via della loro emarginazione sociale.
Quanto alla sua origine, il romanzo gotico ha iniziato a svilupparsi in Inghilterra nella seconda metà del Settecento con scrittori quali Clara Reeve (1729-1807), William Beckford (1760-1844), Matthew Lewis (1775-1818), Charles Robert Maturin (1782-1824) e John William Polidori (1795-1821), per poi essere praticato in tutta Europa nel corso del XIX secolo. La sua nascita si deve dunque alla crescente alfabetizzazione della media borghesia, che cerca nella letteratura cerca quante più occasioni di evasione possibile e che detta il gusto dei nuovi romanzi di consumo di età industriale.
Ci troviamo in un’epoca in cui il razionalismo e l’illuminismo hanno provato a dimostrare ogni cosa attraverso l’uso della ragione, smantellando così superstizioni e credenze popolari. L’interesse per quello che resta ai margini del conoscibile, e che continua a esercitare un’attrazione magnetica e sinistra sulla popolazione, non può però che sopravvivere nelle arti e nella letteratura, portando alla ribalta l’orrido e la sua mescolanza con la magia, con la religione e con le cosiddette ghost stories.
Più nello specifico, il primo autore ad avere scritto un vero e proprio romanzo gotico è da molti considerato Horace Walpole (1717-1797) con il suo Il castello di Otranto (Newton Compton, traduzione di Mario Prayer), pubblicato per la prima volta nel 1764: la vicenda si svolge nel Duecento e vede intrecciarsi una preoccupante profezia con la successione al trono del principe Manfredi, in una finzione letteraria legata al ritrovamento di un vecchio manoscritto. Nel suo mélange di realismo e di grottesco, in cui non mancano passaggi segreti, misteri da svelare e minacce dietro l’angolo, l’opera riesce a diventare un modello Proprio come accade con Il castello di Otranto, peraltro, il territorio italiano rientra ben presto fra le scenografie ricorrenti del romanzo gotico, che nei suoi borghi arroccati e nelle sue tradizioni millenarie trova un contesto ideale per le sue storie più lugubri – verosimilmente su spinta del Grand Tour che la giovane nobiltà europea intraprendeva intanto dal nord al sud della penisola già a partire dal Seicento.
Pensiamo per esempio a Romanzo siciliano (Beat, traduzione di Rita Bernini) di Ann Radcliffe (1764-1823), ambientato nella Sicilia fosca e magnificente del XVI secolo, ma anche a Malombra (Garzanti, introduzione di Luigi Baldacci) di Antonio Fogazzaro (1842-1911), considerato uno fra i migliori romanzi gotici italiani.
Per non parlare delle numerose influenze del romanzo gotico su altri generi letterari che hanno a cuore l’Italia – il noir, il thriller e perfino il romanzo storico, come possiamo osservare negli stessi Promessi sposi (Garzanti) di Alessandro Manzoni (1785-1873): dal pericolo corso da Lucia nel maniero dell’Innominato alla stessa persecuzione ai suoi danni da parte di don Rodrigo, passando per il capitolo dedicato alla monaca di Monza. Al di là dei nomi già citati, che certamente hanno contribuito a rendere illustre il genere del romanzo gotico, esistono numerosi altri titoli apparsi fra l’Ottocento e il primo Novecento e capaci di spiccare per fascino e originalità, nonché per il grande riscontro di pubblico e di critica che continuano ad avere fino ai nostri giorni. Di seguito presentiamo una selezione che non pretende di essere esaustiva e le cui opere sono presentate in ordine di prima pubblicazione, attraverso la quale farsi un’idea dei più famosi romanzi gotici moderni, da utilizzare come possibile punto di partenza per ulteriori approfondimenti sul tema.
Partiamo con L’Abbazia di Northanger (Garzanti, traduzione di Teresa Pintacuda) di Jane Austen (1775-1817), che ha per protagonista l’omonima dimora medievale della famiglia Tilney, nella quale è ospite Catherine Morland. Appassionata di romanzi gotici e incoraggiata dalla sua indole romantica e un po’ ingenua, la giovane donna si convince che il posto sia circondato da un alone di mistero e di delitti, e si sente succube delle intenzioni dei suoi proprietari fino a quando non viene riportata bruscamente con i
Con Frankenstein (Garzanti, traduzione di Maria Paola Saci e Fabio Troncarelli) di Mary Shelley (1797-1851) ci spostiamo nel terreno del mostruoso, grazie alla storia di un novello Prometeo rimasta impressa nell’immaginario collettivo di gran parte dell’Occidente: uno scienziato convinto di poter assemblare dei pezzi di cadavere per ridare loro la vita, infatti, è costretto a constatare il fallimento della sua ambizione nel momento in cui la creatura da lui creata si rivela ripugnante e pericolosa, mettendo a repentaglio la vita di molte persone.
Veniamo adesso a Jane Eyre (Garzanti, traduzione di Ugo Dettore) di Charlotte Brontë (1816-1855), romanzo gotico in parte autobiografico la cui protagonista conquista chiunque fin da subito con la sua personalità brillante e tenace: è merito suo, dopo le tante esperienze spiacevoli che subisce, se la casa di Edward Rochester (il nobile che l’ha assunta come istitutrice) si apre all’amore e riesce a liberarsi dai fantasmi da cui era ancora infestata, e se cede il passo dopo tanta angoscia a una maggiore e più profonda serenità.
Restando in tema di romanzi gotici romantici, è impossibile non citare inoltre Cime tempestose (Garzanti, traduzione di Rosina Binetti) di Emily Brontë (1818-1848), testo in cui la violenza psicologica si contrappone all’impianto realista della brughiera inglese, delineando la storia fosca e straziante di personaggi come Catherine, Heathcliff, Edgar e Hindley, ancora oggi amati e odiati in tutto il mondo. Una vicenda di sentimenti estremi, che come molte altre opere gotiche ha portato a vari adattamenti cinematografici.
Ne La donna in bianco (Fazi, traduzione di Stefano Tummolini) di William Wilkie Collins (1824-1889) a incutere timore è invece una misteriosa figura femminile che vaga nella notte per le vie di Londra. Una presenza dalle dubbie intenzioni e orrigini, che si unisce a sparizioni, omicidi e scambi di identità, in virtù dei quali questo romanzo gotico si fonde con il genere mistery dando vita a un intreccio elaborato e ricco di
Fra i romanzi gotici inglesi spicca poi Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson (1850-1894), pilastro a sua volta della letteratura fantastica e in grado di terrorizzare tuttora intere generazioni per via dello sdoppiamento di personalità del suo protagonista. Ne consegue una trama mirata a descrivere le più tremende e conturbanti profondità del nostro inconscio, che poi ne suggerisce una riconciliazione non sempre incoraggiata dalla società, ma fondamentale a non reprimere la propria
Arriviamo a questo punto a Il ritratto di Dorian Gray (Garzanti, traduzione di Marco Amante) di Oscar Wilde (1854-1900), romanzo gotico forse atipico per struttura e significati, eppure dotato senza dubbio di un ascendente fuori dal comune. Il testo descrive infatti, con uno stile raffinato e ironico, la vita di un giovane dandy inglese, che trascorre tra piaceri e sregolatezze mentre a deformarsi dopo gli innumerevoli eccessi a cui si lascia andare per anni è inspiegabilmente il sinistro ritratto ricevuto in dono dal pittore Basil Hallward.
Dracula di Bram Stoker (1847-1912), dal canto suo, è un romanzo gotico che ci trasporta in un castello della Transilvania: qui il Conte Dracula, da anziano gentiluomo quale sembra, si rivela un vampiro che sfruttando i suoi poteri e la sua sete di sangue ha intenzione di portare a compimento un piano diabolico, a meno che non venga fermato dalle poche persone al corrente della sua vera natura, e ancora in tempo per salvare dalle sue grinfie la giovane Lucy.
Romanzo gotico a cornice, che viene scritto in soli due mesi dall’autore Henry James (1843-1916), è anche Il giro di vite (Garzanti, traduzione di Elio Maraone), la cui breve storia è ambientata in una villa di campagna nei pressi di Londra. Qui, una giovane istitutrice ha il compito di occuparsi di due bambini rimasti orfani, se non fosse per il fatto che presto, nella dimora, fanno la loro comparsa due oscuri fantasmi del passato, che proiettano la vicenda in una dimensione sempre più sovrannaturale e avvolta nel mistero.
E chiudiamo in bellezza con Rebecca la prima moglie (il Saggiatore, traduzione di Marina Morpurgo) di Daphne du Maurier (1907-1989), romanzo gotico che in un castello della Cornovaglia vede risvegliarsi all’improvviso il ricordo della defunta moglie di Maxim de Winter. L’uomo, che vorrebbe risposarsi con una tenera dama di compagnia, deve quindi fare i conti giorno dopo giorno con questa presenza inquietante, mentre l’amore della sua fidanzata lo spinge a cercare disperatamente una soluzione.
Moda gotica.
La moda gotica o moda goth, talvolta chiamata impropriamente moda dark solo in Italia, è un termine che sta ad indicare vari tipi di abbigliamento e di stili estetici che caratterizzano le diverse categorie del movimento gotico. La caratteristica che accomuna tutte le varie sottocategorie di moda goth è la tendenza ad usare il colore nero. Questo abbigliamento è stereotipato come dark, oscuro, a volte morboso, erotico o esageratamente enfatizzato, quasi camp. La tipica moda gotica include dettagli come lo smalto nero, rossetto nero, i vestiti neri, collane, ciondoli e anelli argentati e non dorati, borchie, croci, trucco e capelli neri, piercing e catene. In alcune categorie di moda gotica, buone quantità di accessori sono ispirati alla moda vittoriana.
La moda gotica come estensione di più identità
La moda gotica comprende vari tipi di mode che sono l'espressione di identità delle diverse categorie dei movimenti gotici, ognuno di essi correlati a determinati generi musicali e attitudini relative. Tra i primi movimenti socio-musicali a cui venne affibbiata l'etichetta di gotico ci fu quello derivato dal movimento punk negli anni'80. In quel caso il termine gothic fu un caso, infatti la parola venne usata da Ian Astbury per descrivere Andi Sex Gang cantante degli inglesi Sex Gang Children come un "gothic pixie" in virtù del modo in cui ballava e si muoveva. In seguito molte riviste musicali come New Musical Express e Sounds colsero l'attimo e iniziarono ad usare il termine per indicare quel determinato genere musicale relativo a quel particolare movimento sociale che, derivando dal punk, faceva rimanere intatta la sua attitudine di protesta contro la società.
Successivamente il termine gothic iniziò ad avere anche una connotazione "descrittiva", e nacquero altri movimenti socio-musicali diversi da quello inglese, descritti come "gotici" non più per semplice caso, bensì per il fatto che si basavano sulle caratteristiche della letteratura gotica sia a livello di tematiche, sia di attitudine che di generi musicali.
I diversi tipi di moda gotica
Gothic punk ispirato alla corrente musicale gothic/post punk inglese
Il post-punk e la moda derivata da esso è stata un'importante ispirazione per la moda gotica. Infatti è l'unica influenza, insieme a quella batcave (termine derivante dall'omonimo locale Batcave), ad essere riferita al movimento originale punk. Il dettaglio più risaltante e tipicamente d'origine è la pettinatura: il cranio viene tutto o parzialmente rasato, i capelli colorati o decolorati (spesso con colori insoliti) e la lacca è fortemente usata, date le forme verticali delle acconciature.
Indumenti come gonne tagliate, calze a rete strappate, accessori come manette, piercing e catene sono associati alla libertà sessuale ripresa dal tema punk, così come il gusto della provocazione, enfatizzato da un trucco pesante ed incisivo. La volontà di distinguersi in una società giudicata troppo conformista si traduce in dei codici d'abbigliamento opposti a quelli utilizzati normalmente. I gioielli sono argentati e non dorati; gli abiti sono strappati, lacerati ed arricchiti da dettagli come spille, ricami, pezze o toppe. Alcuni capi sono molto strutturati, come ad esempio i pantaloni con numerosi lacci, inserti metallici, cerniere. La maggior parte dei vestiti sono fabbricati in casa, spesso dalla persona che li indossa.
Le scarpe sono degli stivaletti o anfibi voluminosi e colorati, specialmente Dr. Martens, in opposizione quelle classiche e discrete. Con il successo dei The Cure e dei Siouxsie and the Banshees, questo tipo di moda gotica comincia a diventare uno stile autonomo, anche grazie al Batcave, un locale considerato il punto d'incontro per eccellenza dei primi goth. Inizialmente viene considerato uno stile sobrio, dato che prevede un accentuato uso del colore nero, senza gli eccessi che sarebbero nati poco tempo dopo. Predominano le linee orizzontali ed ordinate che contrastano con le calze a rete strappate portate sia sulle gambe che sulle braccia.
Contaminazione goth-post punk col glam rock ed evoluzione goth'n roll
Lo stile gothic-post punk viene ulteriormente rinvigorito dalle influenze del glam rock che introduce elementi legati all'androginia: il trucco e le gonne per gli uomini, abiti maschili come gessati, gilet, o pantaloni dal taglio maschile, per le donne. Le stesse influenze glam rock apportano una teatralità del trucco e spingendo all'uso di accessori esuberanti.
Romantic goth che si rifà al filone musicale ispirato alla letteratura gotica
Negli anni 90, soprattutto in Scandinavia e nei Paesi Bassi, iniziano ad emergere artisti e gruppi che traevano ispirazione dalle caratteristiche della letteratura gotica. La musica è contraddistinta da una voce femminile soave, solitamente d'opera e da un notevole utilizzo di archi e di altri strumenti classici che creano un contrasto tra atmosfere dolci, sognanti ma allo stesso tempo oscure, quasi come stare ad indicare un'inquietudine interiore. Una musica caratterizzata da temi romantici, passionali, ma anche macabri, fantastici, malinconici ed intimisti (Dargaard, Ataraxia, Dark Sanctuary...). E sono proprio molte di queste cantanti che con il loro lookmolto curato e raffinato lanciarono al grande pubblico la moda romantic-goth. Un modo di apparire talvolta quasi complicato che vorrebbe mettere in risalto la delicatezza e profondità d'animo, la passione e l'inquietudine interiore che questo tipo di musica vuol far percepire.
Moda Romantic Goth femminile
Per rendere l'idea questo abbigliamento prende ispirazione da riferimenti ed influenze storico-culturali, soprattutto dal periodo romantico del XIX secolo, in particolare dall'età vittoriana e dalla moda vittoriana. È uno stile molto elegante e barocco che introduce l'uso dei lacci e di meccanismi complicati per la vestizione, come corsetti o vestiti multistrato. Molte varianti della moda gotica ricorrono ad alcuni lati di questo stile classico. Il colore predominante è sicuramente il nero, ma anche il bordeaux, il viola, il grigio, il bianco e il blu sono in voga.
Nel caso della moda vittoriana, le gonne e i corsetti (specie per i goth che praticano il tightlacing) hanno un peso particolare; le gonne, sono ampie, stratificate, lunghe, a volte addirittura fino a terra e terminano spesso in una serie di merletti e pizzi o crinolina. Alla gonna questo stile può abbinare un corsetto oppure uno stringivita, anch'esso munito di vistosi merletti, oppure delle camicie molto castigate ma allo stesso tempo scollate o addirittura a rete, così come le calze tipicamente abbinate. Le scarpe possono essere classici stivali goth, ma anche stivaletti con chiusura a laccio, tipici dell'epoca vittoriana e dei primi del Novecento come scarpe da can-can; oppure ancora, calzature Demonia.
Oltre che all'età vittoriana, si trovano a volte pure riferimenti al medioevali e rinascimentali. Gli elementi di fondo sono quelli della moda vittoriana, ma con un uso più massiccio del metallo ed un uso meno castigato e netto dei colori. Altri dettagli comuni sono pressoché impossibili da definire, dato che gli stili si compenetrano, unendo Medioevo, epoca vittoriana e Rinascimento in un tutt'uno, creando una serie di anacronismi e derivazioni storiche di difficile definibilità. Da menzionare, tra tutti, c'è il cosiddetto mopey goth, uno stile molto stravagante del romantic goth medievale, facilmente riconoscibile dalle grandi camicie con gale e fronzoli per gli uomini e lunghi vestiti per le donne, un trucco elaborato e degli accessori che sfiorano il camp e il ridicolo.
Per l'uomo, ci sono tre prototipi rilevanti nell'ambito di questa scena gothic: elegant goth, goth metal e vampire goth.
Il primo è quello dandy, corretto e rivisto in chiave goth: cappotti e mantelli, magrissimo, viso pallido e occhi truccati con matita nera, camicia come con dei drappelli come quelle vestite da Lord Byron, possono rendere l'idea.
Terzo prototipo: il Vampire Goth
Nella letteratura gotica un tema molto rilevante è quello del vampiro (sviluppato e reso famoso nel romanzo di Bram Stoker). In questo sottogenere quindi l'influenza deriva sempre dalla letteratura gotica, ma la musica si sposta dal gothic con voce femminile. La moda maschile si può dire che è una fusione tra i primi due prototipi del romantic goth con l'aggiunta di elementi come un fondotinta bianco, ampi mantelli, lenti a contatto di colori non naturali, protesi dentarie e molti elementi di pelle nera o latex. Questo stile fa un uso parsimonioso del colore: oltre al nero infatti si trovano quasi soltanto dettagli viola, bianchi o rosso scarlatto, in riferimento alla morte, questi stessi elementi sono condivisi, anche per la moda femminile, ad eccezione (ma non sempre) degli ampi mantelli e con l'uso frequente di abiti neri lunghi fino alle caviglie.
Oltre al vampiro, altre figure rilevanti come fonte d'ispirazione, sono fate e angeli. Comuni sono infatti diademi o ali, usate come accessorio. Possono essere di tutti i colori, anche se sono spesso nere.
Goth Esoteric
È una moda che si ispira a tutto quel tipo di musica che è caratterizzato da atmosfere oscure, misteriose, horrorifiche con temi incentrati sul paranormale, e che, a volte, si rifanno a religioni neopagane come la wicca.
La maggior parte di questa corrente musicale è formata da artisti in ambito (come Dark ambient (come i Nox Arcana). Per fare un esempio della moda femminile basta immaginare la figura di Morticia celebre personaggio della famiglia Addams.
Fetish goth
Il fetish goth è uno stile basato sull'estetica feticista e BDSM, oltre che su quella goth. L'ispirazione maggiore deriva dalla scena goth tedesca: gruppi come Lacrimosa sono stati tra i primi a mettere in risalto elementi fetish (1990). Elementi che sono aumentati nel 1994 con Anne Nurmi, fidanzata di Tilo Wolf. Alcuni fetish goth praticano BDSM ma la maggior parte utilizza accessori e capi fetish soltanto come moda e/o fattore estetico. Nell'abbigliamento prevalgono sicuramente capi in PVC, gomma, latex, tutti materiali che aderiscono come una seconda pelle. Il colore è quasi sempre nero, salvo per capi elaborati come corsetti, dove si possono trovare anche altri colori. Sono comuni accessori usati nel bondage, come frustini, flogger, manette, catene e lacci. Sono inoltre correnti piercing e tatuaggi.
Altre caratteristiche distintive sono gli stivali e i guanti, anch'essi spesso in materiale aderente e lucido ed elementi in metallo, come borchie o collari, anche costrittivi. Una menzione a parte la merita l'uso del corsetto, in quest'ambito spesso riconducibile al tightlacing. Si osserva che i fetish goth ascoltano un tipo di musica goth molto oscuro, sensuale e con molti rimandi all'erotismo e alla passione (basta pensare ai Lacrimosa col video di Allein zu Zweit). Esistono però tipi di abbigliamento derivati da altri tipi di feticismo, poi modificati per via dell'unione alla moda gotica; ad esempio la moda burlesque, oppure costumi che caratterizzano un'occupazione precisa, come l'uniforme scolastica o la divisa da cameriera.
Cybergoth
Mentre lo stile romantic goth è improntato sulla storicità della moda, lo stile cybergoth o cyber-goth ha come tema principale, oltre a quello goth, quello della modernità, del futurismo e della tecnologia, derivato dallo stile e musica cyber. Si ha un uso della plastica, unita al metallo, usata in una sorta di magliette-corazze e accessori. Il colore di sfondo è, come da tradizione, il nero ma sono comuni colori fluorescenti, che vengono usati soprattutto nei dettagli; colori che vanno dal giallo all'arancione, al rosso, al blu, al verde. L'abbigliamento cybergoth è musicalmente influenzato dalla corrente industrial metal; riferimenti a queste sottoculture sono infatti numerosi, da magliette con inserti elettronici luminosi a dettagli in silicone fluorescente. Anche i capelli possono avere colori cangianti e/o fluorescenti, così come numerosi accessori, come i lightstick sotto forma di collane o bracciali, che al buio contribuiscono a creare coreografie d'impatto. Un altro materiale usato è il vinile, sia per gli abiti che per extension per i capelli, con cui talvolta vengono creati dreadlocks multicolore.
Esiste poi il sottogenere perky goth, con cui si indica sia l'abbigliamento, che chi ne fa parte. I perky goth sono dei goth solari, alcuni dicono iperattivi. Le loro fattezze estetiche sono più o meno quelle cybergoth ma con più sobrietà di fondo. Il loro vestiario in genere comprende un dettaglio allegro, spesso un accessorio, come uno zainetto a forma di pupazzo o un personaggio manga di peluche.
Gothic Lolita
In Giappone, lo stilista giapponese Mana (ed anche chitarrista della gothic band nipponica Moi dix Mois) fuse elementi della moda romantic goth femminile con la moda Lolita: nacque così la moda gothic lolita.
Rispetto alla moda romantic goth viene data più enfasi alle decorazioni con accessori che ricordano l'epoca vittoriana, gli ombrellini in pizzo, i guanti, i manicotti, ventagli, gioielli di argento, capelli tinti di vari colori e fondotinta bianco in modo da rendere molto pallidi visi. Inoltre viene enfatizzata anche l'aspetto più "infantile" degli abiti, per le forme, per i ricami, le stampe e l'utilizzo di pizzi e fiocchi, anche se talvolta la componente infantile cede il posto ad una raffinatezza composta proprio per esaltare la duplice natura "adulta e bambina".
Gothic Aristocrat
La moda Gothic Aristocrat è un tipo di moda nato in Giappone dal musicista e stilista Mana per il suo marchio Moi-même-Moitié fondendo la moda aristocratica e la moda gotica. Lo stile del Gothic Aristocrat si basa sul concetto di androginia e a volte mira a comporre mise identiche sia per uomo che per donna. Solitamente si limita all'uso di colori come il nero, il bianco e toni scuri in generale (soprattutto del blu e viola, favoriti da Mana), fondando l'immagine sull'eleganza, sulla semplicità e sulla linearità. Sono ovviamente comuni accessori che ricordano uno stile aristocratico e in parte vittoriano, come cilindri e bombette, bastoni da passeggio eleganti, ombrelli particolari, cravatte. Gli abiti hanno un taglio classico, i cappotti, spesso lunghi fino ai piedi, hanno una forma lineare, ordinata, le gonne sono lunghe e larghe, spesso a pieghe, ma risultano compatte e sobrie. Nell'abbigliamento femminile sono talvolta comuni veri corsetti.
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